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“Storie senza tempo”

Il Teatro Spazio Reno di Calderara riapre al pubblico con tre spettacoli e una mostra fotografica. Venerdì 27 ottobre “Paloma, ballata controtempo”, per bambini e adulti

Torna il teatro, dopo la chiusura forzata causa lavori, allo Spazio Reno: in scena venerdì 27 ottobre alle 21 “Paloma, ballata controtempo”, spettacolo rivolto a bambini dagli 8 anni in su e adulti.
Terminati i lavori per il miglioramento dell’ecoefficienza e la riduzione dei consumi energetici, che avevano portato alla sospensione nel marzo scorso della programmazione, l’attività teatrale riprende dunque con una mini rassegna, dal titolo Storie senza tempo, in programma dal 27 ottobre al 3 dicembre. Si tratta di tre spettacoli teatrali, che si rivolgono a tutta la cittadinanza con una specifica attenzione all’infanzia, e di una mostra fotografica. Gli spettacoli, frutto di un’accurata selezione fra le produzioni per l’infanzia di compagnie teatrali professionali e riconosciute a livello nazionale, sono:
Paloma, ballata Controtempo (Factory Compagnia Transadriatica)
27 ottobre ore 21
Hamelin (Factory Compagnia Transadriatica)
2 repliche: 11 novembre ore 18 e ore 21
Viaggio in aereo (Drammatico Vegetale/Ravenna Teatro)
3 repliche: 18 novembre ore 21 e 19 novembre ore 16 e ore 18
A concludere il programma di “Storie senza tempo”, sempre al Teatro Spazio Reno, sarà il progetto dell’artista fotografa Sara Munari ‘Don’t Let My Mother Know’, curato da Simone Azzoni e realizzato in collaborazione con Calderara Cafè. La mostra sarà aperta in queste giornate:
venerdì 24 novembre ore 18 inaugurazione;
sabato 25 novembre e domenica 26 novembre dalle 10 alle 19;
venerdì 1 dicembre dalle 15 alle 19
sabato 2 e domenica 3 dicembre dalle 10 alle 19.
C’è un filo sottile e resistente che unisce le storie di questa rassegna e che lega insieme infanzia e vecchiaia, realtà e finzione, vita quotidiana e sogno.
Paloma, anziana ma non ancora stanca della vita, parla e ricorda; riuscirebbe a farsi comprendere anche dagli extraterrestri del pianeta Musa 23, rappresentato nella mostra Don’t let my mother know di Sara Munari, che ci accompagna in un viaggio impossibile e senza ritorno, lo stesso che porterà il Piccolo Principe di Viaggio in aereo a raccontare a uno sconcertato aviatore del ‘suo’ pianeta d’origine. Il viaggio, nell’infanzia, nella vecchiaia, alla ricerca di quanto si cela sotto l’apparenza delle cose, è un viaggio dell’anima, dove anche chi guarda viene invitato a partecipare e a seguire il misterioso pifferaio di Hamelin verso l’ignoto.
Gli spettacoli sono a pagamento: 5 euro per bambini e over 65, 8 euro per adulti, 7 euro i ridotti. L’ingresso alla mostra è libero.
Di seguito la descrizione dell’appuntamento di venerdì prossimo, che inaugurerà Storie senza tempo.
Venerdì 27 ottobre - ore 21:00
Paloma, ballata controtempo - Factory Compagnia Transadriatica
spettacolo per adulti e bambini a partire dagli 8 ann;
durata: 50 minuti
tecnica: teatro di figura contemporaneo, teatro musica;
di e con Michela Marrazzi; musica Mattia Manco / Rocco Nigro; drammaturgia e regia Tonio De Nitto; cura dell'animazione Nadia Milani; puppet Michela Marrazzi; scena Simone Tafuro; costumi Lilian Indraccolo; luci Davide Arsenio


È un dialogo tra due anime. Uno scambio scenico ed emozionale tra il fascino di una bambola, che riproduce con grazia e minuzia la realtà dei gesti di una donna anziana, e quello della musica, che quei gesti li ispira, li accompagna, li asseconda.
È così che, in scena, Paloma è un’anima canterina, dai grandi occhi profondi, con i suoi bagagli pieni del tempo trascorso e che mai più ritornerà, perché il tempo si sa, divora le cose semplici, come l’infanzia, la giovinezza, l’amore, la vita.
Con lei c’è un’altra figura che aspetta, osserva, scandisce e determina silenziosa il compiersi di questo viaggio e per farlo utilizza uno strumento musicale e un metronomo. E’ una presenza misteriosa quella del tempo o chissà chi ...e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi.
Valigia dopo valigia sulla scena affiorano i ricordi di Paloma, piccoli teatrini affidati a tecniche diverse del teatro di figura. Voci e canto attraversano le song della tradizione sudamericana che da sempre non ha timore di affrontare temi come la morte, anzi li ha totalmente integrati nella propria cultura.
In scena Michela Marrazzi, con la sua la bambola, una marionetta ibrida in gommapiuma a cui ha donato forma, gesti e anima e un musicista con la sua fisarmonica ad attraversare le emozioni di questo viaggio.

Menzione eolo awards 2022 per il teatro di figura
«Per la cura e l’attenzione con cui Michela Marrazzi, su drammaturgia e regia di Tonio De Nitto, anima, nel vero senso della parola, una marionetta ibrida in gommapiuma con le fattezze di una donna anziana alla ricerca del suo tempo passato, infondendole una tenerissima carica di umanità in uno spettacolo di toccante melanconia, a cui fa da contraltare il fisarmonicista Rocco Nigro che, con tanto di metronomo a fianco, le rammenta come il tempo sia un nemico inesorabile con cui fare i conti».

 

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pubblicato il 2023/10/24 09:46:56 GMT+2 ultima modifica 2023-10-24T09:46:56+02:00

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